Qualunque tradizione o mito conosciuto affonda le proprie radici nella storia degli albori della evoluzione umana, qualcosa nei ricordi ancestrali non è andato perduto o dimenticato, ma rimane nell’uomo nonostante i millenni di evoluzione. Oggi parliamo dei “Serpidi” – di Sveva Molinaro.

Secondo alcuni studiosi, la frequenza della figura serpentina umanoide, o similtale, nelle tradizioni e nella simbologia umana di quasi ogni mito conosciuto, affonda le radici in qualcosa di realmente accaduto, o esistito, agli albori dell’evoluzione dell’uomo, qualcosa che nei ricordi ancestrali ha sempre mantenuto la sua importanza nei millenni d’ evoluzione.

Tra molti ricercatori, infatti, si registra una certa discordanza, in primis su quando si considera lo spazio di tempo, estremamente ristretto nel quale si è evoluta la specie umana, ed in secundum sul rapporto di esistenza sulla Terra di noi umani come razza evoluta preso a confronto con l età, ancora oggi incalcolabile, del pianeta stesso.

Il Serpente, però, o comunque la figura serpentiforme e ragionante, nel Mondo Occidentale Moderno viene sempre accumunata al ” Nemico “, al ” Maligno ” e via dicendo …

Prendiamo ad esempio la genesi : nel momento in cui Eva, la prima donna mitica e madre di tutti i viventi, si è fatta convincere a raccogliere il frutto proibito dall’Albero della Vita, l’umanità cade vittima del primo grande inganno del serpente perdendo la propria immortalità. Ed è solamente da qui in poi che il Serpente prenderà solo ed esclusivamente connotati negativi ai nostri occhi.

Quello raccontato nella Genesi, che altro non è che il libro di apertura della Bibbia, è una storia ricca di simbolismo e di manipolazioni atte a riunire gli umani sotto un potenziale nemico comune.

Secondo il pensiero religioso occidentale, infatti, l’incidente narrato dal testo sacro presenta il nemico più insidioso dal quale l’umanità deve guardarsi.
Eppure, la figura del Serpente non è presente soltanto nei racconti della tradizione semitica che ha partorito il racconto della Genesi.
Se guardiamo alla mitologia delle altre culture mondiali, scopriamo uno scenario popolato di rettili, serpenti piumati e strani esseri ibridi rettiloidi.


Da Glicone greco a Quetzalcoatl azteco, da Medusa (o le due Meduse) del bacino mediterraneo ad Echidna sempre greca, la Dea dei Serpenti Minoica, Nuwa in Cina o Naga in India ed in Tibet, Agathos Daimon demone protettore della casa di probabile radice Etrusca che venne poi ripreso anche nella mitologia Greca per essere poi invece abbandonato nel contropasso di quella Romana, dall’ Yig di radice Nativa Americana, Jormungandr tra gli Asi Norreni e così via.
Le Nure-onna Giapponesi sono per lo più di natura malevola o per lo meno non benevola verso gli uomini di cui, secondo i miti, si nutrono; sono delle yokai e sono quasi sempre di natura femminile almeno nell’ aspetto del loro volto che utilizzano proprio per attirare prede umane.
In Europa e soprattutto nei paesi anglosassoni è conosciuta sin da MedioEvo la leggenda di Melusine, che punendo il padre per non aver mantenuto una promessa fatta alla madre viene a sua volta punita da quest’ ultima che le fa apparire al posto delle gambe in una prima parte del mito in una coda di serpente e solo successivamente verso la fine dell’ epoca verrà invece raccontata con una trasformazione in coda di pesce ( da Serpide a Sirena ).
In effetti, in moltissime mitologie antiche sparse per il mondo, il confine tra le leggende sulle donne_serpente e quelle sulle donne_pesce è davvero molto labile.


In Turchia, in Iran e nella Regione di Mardin è radicata da millenni la leggenda di Shahmaran di un uomo chiamato Camasb che rimane bloccato in una grotta dopo aver cercato di rubare del miele ad un apicoltore, decidendo di esplorare la grotta trova un passaggio stretto e lo percorre trovando alla fine del cunicolo una sala enorme e ricca di vegetazione in ogni angolo, sembra un giardino sotterraneo, mistico e bellissimo con migliaia di serpenti di colore bianchiccio che vivono in armonia con la Shahmaran.
Dopo essersi conosciuti ed aver vissuto alcuni mesi insieme Shahmaran e Camasb si innamorano e vivono nella sala della caverna insieme come padroni. Qui la Shahmaran gli insegnerà la medicina e le erbe curative, e questa parte del mito è molto simile ad alcune versioni della vita dell’Asculapio greco.
A Camasb, però, dopo qualche tempo manca la sua vecchia vita e vuole tornare in superficie, rassicura quindi la Shahmaran che non racconterà mai a nessuno dove si trova la grotta e non parlerà mai ad anima viva della sua esistenza.


Passano però molti anni ed il Re della città di Tarso si ammala, il Visir dichiara alla corte che il trattamento della sua condizione richiede il cibarsi, da parte del Re, della carne della Shahmaran e Camasb, pensando che servisse solo il di lei consiglio, racconta alla gente della città dove vive Shahmaran.
Quando venne trovata dai prodi andati alla sua ricerca secondo la leggenda, Shahmaran disse: “sbollentami in un piatto di terra, dai il mio estratto al Visir e dai da mangiare la mia carne al sultano”.
Uccisa quindi, in un bagno chiamato “Şahmaran Hamam”, la portano in città. Il Re mangia la sua carne e guarisce completamente, il Visir beve il di lei estratto e muore mentre Camasb beve l’acqua della Shahmaran e diventa un medico, acquisendo la saggezza saggezza della Dea Serpentiforme.


In sostanza la figura del Serpente seppur molto simile da un punto all’ altro del pianeta e del tempo ha moltissime sfaccettature che lo fa apparire a volte buono e amorevole, altre infimo e traditore ed alcune volte neutrale come qualsiasi altra creatura ragionante che può scegliere nel pieno libero arbitrio se far del bene o del male agli altri.
Le Teorie sulla razza Serpide o Serpentiforme si sprecano soprattutto nell’ ultimo secolo dove ricercatori, storici ed anche semplici appassionati l hanno identificato come un nemico, un Dio, una razza pre esistente antecedente a quella umana e persino ad una ( o più ) razza aliena.
Fatto sta che la sua figura da una parte potente, imponente e dall’ aspetto saggio si contrappone nelle menti di noi esseri umani a quella di subdolo, viscido e pericoloso dall’ inizio della storia dell’uomo.