“Io la voglio adesso.” La sua risposta non avrebbe mai abbandonato la mente di suo padre ed è scritta sulla lapide all’interno della casa delle bambole. di Giovanna Lucido

Il cimitero di Oakwood in Alabama ospita la tomba di Nadine Earles alla quale fu diagnosticata la difterite, un’infezione contagiosa delle vie respiratorie, nel novembre del 1933. La sua salute peggiorò rapidamente quando contrasse la polmonite poche settimane più tardi.

I genitori di Nadine, Julian e Alma Earles, le diedero in anticipo i regali di Natale: una bambola e un servizio da tè.

Tuttavia, Nadine non fu soddisfatta. Lei voleva una casa in miniatura vera e propria, progetto a cui suo padre aveva cominciato a lavorare e che prevedeva di realizzare per Natale. Alla giustificazione dei suoi, che le spiegarono appunto che la sua amata casa delle bambole era ancora incompleta, Nadine rispose con quattro semplici parole:
“Io la voglio adesso.” La sua risposta non avrebbe mai abbandonato la mente di suo padre ed è scritta sulla lapide all’interno della casa delle bambole.

L’epigrafe recita:
“La nostra cara bambina, la più dolce del mondo
3 aprile 1929 – 18 Dicembre 1933
Piccola Nadine Earles
Speriamo di incontrarci in Paradiso
‘Io la voglio adesso’ “.

Ph: Web

A quel Natale Nadine non arrivò mai: morì pochi giorni prima, il 18 dicembre 1933, a soli 4 anni. Non ha mai avuto modo di giocare nella casa delle bambole che tanto desiderava, ma i genitori hanno voluto completarla e regalargliela lo stesso.
Il desiderio di Nadine è stato realizzato nella primavera del 1934. Alla fine, ha avuto la casa delle bambole che aveva sempre voluto é alta circa 1 metro e mezzo, completa di finestre, un camino, un portico anteriore e anche una cassetta delle lettere, i suoi genitori hanno riempito la casa di giocattoli e hanno continuato a regalarle quello che le regalavano all’età in cui è morta.

Guardando all’interno della casa delle bambole dalla porta di casa, la lapide di Nadine si trova sulla destra, e c’è un camino, non più alto di 30 cm, sulla parete di sinistra.

L’originale pavimento di cemento blu della casa è stato sostituito con un tappeto azzurro.

Sul davanzale della finestra sopra la lapide, c’è una foto di molti anni fa che ritrae i bambini della classe di Nadine che visitarono la tomba Il 3 aprile di quell’anno, per quello che sarebbe stato il quinto compleanno di Nadine, e li si è svolta una festa nel cimitero … cantavano, mangiavano gelati e davano l’addio alla loro amica.”

Ph: Web

La casa delle bambole ha attirato visitatori locali e persone provenienti da tutto il paese, che si sono interessati alla storia e i membri della comunità si sono impegnati per assicurarsi che la rinomata casa delle bambole appaia sempre al meglio e rimanga in buone condizioni infatti, viene decorata ad ogni stagione e per le feste, in particolare per Natale viene messo un piccolo albero all’interno e un tè sulla mensola del camino, delle candele alle finestre e le luci a ghiacciolo tutte intorno alla casa.

Dal 1933, la casa delle bambole di Nadine è stata ridipinta dentro e fuori, dal suo completamento, circa 80 anni fa, oltre alla riverniciatura e all’aggiunta della moquette blu, alcune altre cose sono cambiate.

La foto di Nadine che era appesa sopra il caminetto non c’è più: era un’immagine in bianco e nero che sottolineava il suo grande sorriso sdentato e i suoi vaporosi riccioli bruni.

Nel cortile della casa recintata da mattoni, si sono aggiunti negli anni due elementi importanti: la tomba di Julian Earles, con l’incisione “Papà Della Piccola Nadine”, e quella di Alma Earles, con su scritto “Mamma Della Piccola Nadine”, una da un lato e una dall’altro della casa.

Ancora oggi, la famiglia riposa, finalmente riunita, in quella casa delle bambole che Nadine “Io la voglio adesso” così tanto desiderava.

Una leggenda locale dice che a volte, guardando attraverso le finestre, si può vedere Nadine giocare nella sua casa delle bambole.

Ricordate di mettere un fiore nelle tombe abbandonate ❤

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