La voglia di cambiamento di un ragazzo.

La libertà di ribellarsi tramite le prime radio libere e la voglia di cambiamento di un ragazzo.

A pochi giorni dall’anniversario della scomparsa di Peppino Impastato, giovane ragazzo ucciso il 9 maggio 1978 per aver lottato contro la Mafia e contro la propria famiglia, vogliamo riportavi indietro nel tempo e parlarvi di Radio Aut, quel mezzo di denuncia che Peppino usava per cercare di arrivare a tutti gli abitanti del suo paese e dei paesi vicini.

Radio Aut è stata fondata nel lontano 1977 da dei giovani ragazzi che volevano far sentire la loro voce e gridare alla popolazione lo schifo che li circondava, ma sempre divertendosi e usando i loro modi goliardici.

La sede di Radio Aut era a Terrasini ed era trasmessa sulla frequenza 98.800 Mhz. L’idea nasce da un avvenimento accaduto pochi anni prima; infatti, nel 1970 Danilo Dolci trasmise da Partinico per 27 ore una trasmissione radio, poi bloccata da polizia e carabinieri, in cui si udiva un messaggio di denuncia dello stato di abbandono della popolazione della Valle del Belice colpita dal terremoto.

Nel 1976 iniziarono a nascere in Italia le prime radio libere, tra cui appunto a Cinisi Radio Aut su iniziativa di Peppino Impastato, ma visto che Cinisi è in una conca di monti che crea problemi nel propagarsi delle onde radio, si decise di trasmettere dal paese più vicino, Terrasini.

Le trasmissioni non coprivano l’intera giornata, ma andavano in onda tra le 18 e le 24 circa con all’interno i notiziari delle 20 e delle 23.

La trasmissione di punta si chiamava “Onda pazza” ed andava in onda ogni venerdì sera con la conduzione di Peppino e di altri suoi compagni a fargli da spalla. Durante questa trasmissione Peppino metteva in atto uno spettacolo chiamato Onda Pazza a Mafiopoli, in cui la satira politica prendeva di mira persone che lui conosceva molto bene, senza risparmiare nessuno.

Tra i personaggi illustri come non ricordare “Tano Seduto” capo di Mafiopoli, nomignolo con cui etichettava il boss di Cinisi Tano Badalamenti, “Geronimo Stefanini” (il sindaco Gero Di Stefano) e “Franco Manesci” (il vicesindaco Franco Maniaci). Peppino in modo ironico raccontava quello che accadeva all’interno del Maficipio (il municipio), svelando alcuni rapporti tra la politica e la mafia locale, capitanata appunto da Badalamenti.

La radio dopo la tragica morte di Peppino si fermò e non trasmise più da quella che per molti giovani era una seconda casa dove poter dire tutto ciò che si pensava.

Ma la storia non finisce qui, perché a 32 anni dalla morte di Peppino, il 5 gennaio 2010, giorno in cui Peppino avrebbe compiuto 62 anni, c’è una seconda rinascita per Radio Aut, questa volta sotto forma di Web Radio (proprio come ApWebRadio). Le trasmissioni inizialmente andarono in onda dalla Casa memoria Peppino Impastato, poi si è trasferita a Palermo, ricevendo vari atti intimidatori, e dal 2014 Radio 100 Passi, questo il nuovo nome di Radio Aut, ha sede nella ex casa del boss Badalamenti (che distava appunto 100 passi da casa Impastato).

Per chi non conosce la storia di Peppino e di Radio Aut consigliamo la visione di un bellissimo film di Marco Tullio Giordana intitolato “I CENTO PASSI”, che ha vinto numerosi premi, tra cui la miglior sceneggiatura al festival di Venezia del 2000 e ben cinque David di Donatello.

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