Si è conclusa anche questa edizione della notte degli Oscar.

Nella notte italiana tra il 10 e l’11 marzo al Dolby Theatre di Hollywood è andata in scena la serata più aspettata da tutti i cineasti e gli appassionati di cinema del mondo.

Ancora una volta i pronostici sono stati rispettati e Oppenheimer ha sbaragliato la concorrenza portandosi a casa ben 7 statuette su 13 nomination; inclusa quella per il miglior film come accaduto in occasione dei BAFTA. Subito dopo Poor Things! (Povere Creature! in italiano) con 4 statuette e La zona d’interesse con 2. Solo una statuetta per Barbi, a secco invece Scorsese con Killers of Flower Moon e Maestro di Bradley Cooper.

La serata è iniziata con le star che, come al solito, hanno sfilato sul Red Carpet.

Dopo è iniziata la vera e propria cerimonia, presentata per la quarta volta dal comico Jimmy Kimmel, durante il quale sono stati assegnati i premi.

All’interno della serata, oltre alla presenza di Io Capitano! di Matteo Garrone, l’Italia è stata presente grazie all’intervento di Andrea Bocelli e del figlio Matteo che hanno cantato, dal vivo, Con te partirò, nell’emozionante sezione della serata In Memoriam, che ricorda i protagonisti del cinema scomparsi nell’ultimo anno.

Andiamo adesso ad analizzare i premi più nel dettaglio.

Il premio come miglior film va a Oppenheimer, come da pronostico, che batte gli altri candidati: Barbie, American Fiction, Anatomia di una caduta, The Holdovers – Lezioni di vita, Killers of the Flower Moon, Maestro, Past lives, Povere Creature! e La zona d’interesse.

Finalmente è arrivato il momento di festeggiare anche per i fan di Christopher Nolan che vedono il loro regista preferito ritirare la statuetta per la miglior regia battendo Jonathan Glazer per La zona d’interesse, Yorgos Lanthimos per Povere Creature!, Martin Scorsese per Killers of the Flowers Moon e Justin Triet per Anatomia di una caduta.

Nolan ha ringraziato L’Academy per averlo premiato a 100 anni dall’invenzione del cinema, con alle spalle Spielberg che assisteva al suo discorso.

Ancora una volta Oppenheimer risulta il vincitore grazie al suo protagonista, Cillian Murphy, che ha interpretato proprio il creatore della bomba atomica. Murphy è stato preferito a Bradley Cooper per Maestro, Colman Domingo per Rustin, Paul Giamatti per The Holdovers e Jeffrey Wright per American Fiction.

Durante i ringraziamenti l’attore è stato molto ironico,

“Vorrei ringraziare la mia terribile infanzia e l’Academy, proprio in quest’ordine”

ma anche profondo ringraziando la moglie per averlo aiutato in dei momenti difficili, infatti Robert Downey Jr. ha dichiarato:

“Ringrazio mia moglie, lei mi ha ritrovato come un cucciolo abbandonato e da brava veterinaria mi ha riportato in vita”.

Vince un po’ a sorpresa Emma Stone per Povere Creature!, che fino all’ultimo ha duellato con Lily Gladstone, attrice protagonista di Killers of the Flower Moon. Le altre candidate erano Sandra Hüller per Anatomia di una caduta, Carey Mulligan per Maestro e Annette Bening per Nyad.

Anche qui vale lo stesso discorso fatto per la controparte maschile; infatti anche l’Oscar 2024 come miglior attrice non protagonista era scontato e a trionfare è stata ancora una volta Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers che vince su Emily Blunt per Oppenheimer, America Ferrera per Barbie, Jody Foster per Nyad – Oltreoceano e Danielle Brooks per Il Colore Viola.

Vince il film francese Anatomia di una caduta, anche se molti davano questa categoria molto aperta in quanto presenti film come Maestro e The Holdovers, oltre a Past Lives e May Dicember.

La miglior sceneggiatura non originale invece va a American fiction, che fa un po’ quello che critica nel film, e che riesce a battere i grandi vincitori di questa edizione, Oppenheimer e Povere Creature, oltre al campione d’incassi Barbie e La Zona d’Interesse.

Questa categoria ha fatto contenti in molti per la vittoria di Oppenheimer, ma c’era chi avrebbe preferito altri film tipo Killers of The Flower Moon con le sue riprese che davano respiro e ti facevano sentire in quei terreni terrosi dei nativi americani, o Povere Creature con quei colori particolari che davano uno stile rinascimentale alle scene. Tra i candidati c’erano anche Maestro e El Conde.

Il miglior montaggio va ad Oppenheimer che batte Povere creature, Killers of the flower moon, Anatomia di una caduta e The Holdovers. Il film di Nolan come molte altre sue pellicole gioca con questa struttura spazio temporale nella storia che offre una visione magnetica senza risultare troppo squilibrata, come per alcuni potrebbe essere stata quella di Tenet (altro film di Nolan).

Tra le 7 statuette portata a casa da Oppenheimer non poteva mancare quella per la miglior colonna sonora che si porta a casa il compositore svedese Ludwig Göransson, ormai compagno d’avventura di Nolan. In queste composizioni possiamo vedere 3 temi diversi in base all’avanzare della storia, ma che perfettamente si intersecano con i dialoghi e le riprese del regista.

Vincono Billie Eilish e Finneas O’Connell con il brano What Was I Made For?, scritto per il film Barbie che aveva anche un altra canzone tra i candidati, I’m Just Ken cantata da Ryan Gosling. Gli altri candidati che sono usciti sconfitti da questa premiazione sono The Fire Inside tratto da Flamin’ Hot, It Never Went Away da American Symphony e Wahzhazhe ( a Song for My People) da Killers of the Flower Moon.

Povere Creature! fa tris e si porta a casa tre dei migliori premi tecnici della serata, infatti, a loro vanno le statuette per Miglior Trucco, grazie soprattutto alle ore passate al trucco per creare il viso deformato di Willem Dafoe , migliori costumi e migliore Scenografia. Nessuna di queste statuette erano cosi scontate anche se come vedete sia nella foto accanto che nel trailer sono stupendi sia il trucco sia le scenografie che i costumi. I maggiori pretendenti erano rispettivamente Barbie per le scenografie, Maestro e Oppenheimer per il trucco e Barbie e Napoleon per i costumi.

Molti pensavano che Oppenheimer potesse vincere questo premio per via dello scoppio della bomba che in alcune sale era cosi potente da sentirsi fuori dal cinema, ma a farla da padrone è stato La zona d’interesse che ha stupito tutti con il suo sonoro in cui è possibile sentire le urla e la sofferenza delle persone al di là del muro di Auschwitz mentre una famiglia tedesca si diverte e svolge la loro normale vita tranquillamente.

Vince per la prima volta in questa categoria un film giapponese, stiamo parlando di Godzilla Minus One.

Il film che si era già fatto notare per gli straordinari numeri sull’incasso ottenuto, più di 100 milioni di dollari al botteghino, sorprende anche per il poco budget impiegato per essere realizzato; soltanto 15 milioni di dollari, oltre appunto ai grandissimi effetti speciali. Unica pecca il fatto che in Italia al momento è stato distribuito soltanto dall’1 al 13 dicembre 2023 in lingua originale con i sottotitoli in Italiano, magari dopo quest’Oscar ci sarà una nuova distribuzione con doppiaggio?

Tornando alla premiazione, la delegazione che ha ritirato il premio si è presentata sul palco con delle miniature di Godzilla e con delle scarpe che al posto dei tacchi avevano la zampa del dinosauro e si è dichiarata entusiasta della vittoria, avvenuta su film di grande portata come Napoleon, Guardiani della Galassia vol. 3, The Creator e Mission impossible e con il regista Takashi Yamazaki che ha dichiarato:

La mia carriera è cominciata 30 anni fa dopo aver visto da piccolo Godzilla. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. Siamo come Rocky Balboa, abbiamo superato le sfide e siamo riusciti a combattere. Ma ce l’abbiamo fatta. Siamo vittoriosi. Grazie a tutti, è la prova che tutti possono avere una chance nella vita“.

Altra vittoria per il Giappone e più in particolare per lo studio Ghibli e per uno dei più grandi registi Giapponesi, Hayao Miyazaki, che torna a vincere un oscar dopo che 21 anni fa lo aveva vinto per La città incantata e nel 2015 come premio onorario alla carriera. Il film d’animazione in questione è Il ragazzo e l’Airone, film basato su un classico della letteratura per bambini giapponese.

Nell’unica categoria in cui l’Italia vantava una nomination, Io Capitano! di Matteo Garrone, la vittoria come era preannunciato va a La zona d’Interesse che ha la meglio oltre al film italiano su La società della Neve, Perfect Days e Das Lehrerzimmer.

Prima vittoria della storia degli Oscar per l’Ucraina con il documentario sulla guerra che ha colpito il paese intitolato 20 Days in Mariupol.

Tra i cortometraggi hanno vinto: La meravigliosa storia di Henry Sugar come miglior Cortometraggio, War is Over! Ispired by the music of John e Yoko come miglior cortometraggio d’animazione e The Last Repair Shop come miglior cortometraggio documentario.