Ad aprire le porte della stagione primaverile alcamese, quest’anno, ci pensa l’Associazione Culturale Mivas con una speciale e spassosa commedia tipica siciliana.

Venerdì 1 Marzo alle ore 20.30, presso il Teatro Cielo D’Alcamo, andrà in scena la commedia intitolata ‘’La Famigghia Sfarfallata’’, scritta da Camillo Vittici e riadattata dalla regista Michela Mascali, che il 15 Marzo di quasi 19 anni fa ha fondato la sua associazione teatrale, portando all’interno di essa tutte le sue conoscenze e la sua passione per gli spettacoli.

LA TRAMA

La commedia narra della storia della tradizionale famiglia siciliana Settipanni e di quello che accade fra le quattro mura della loro modesta casa, e delle quattro sorelle che, complice l’età avanzata, ben evidenziano il loro status di iniziale demenza senile. Esse vivono insieme al nonno centenario, alla loro madre e alla loro zia Polly.

Ad aggiungere un pizzico di pepe alla vicenda troviamo il personaggio di Sariddu, da sempre innamorato di Alfonsa, una delle quattro sorelle. Divertente l’ingresso del parroco per la benedizione annuale della loro casa, ma un po’ meno il solito tentativo di truffa ai danni delle quattro signorine. La famiglia Settipanni si ritroverà ad affrontare una serie di bizzarre avventure fino al giungimento di un improvviso intervento che gli cambierà la vita!

Il cast de ”La Famigghia Sfarfallata” è un cast ricco e ampio, composto da ben 28 attori di diverse fasce d’età, che comprendono, inoltre, delle figure facenti parte del centro diurno per anziani che, con l’aiuto della regista e di tutti i ragazzi dell’associazione hanno avuto l’opportunità di recitare per la prima volta all’interno di questo spettacolo.


Parte della somma del ricavato andrà in beneficenza ad alcune parrocchie della città di Alcamo, tramite buoni spesa per aiutare e sostenere i più bisognosi. Un’iniziativa nobile da parte dell’associazione Mivas, che da sempre ha a cuore alcuni dei temi più delicati che spesso ci ritroviamo a fronteggiare nella società odierna.
Infatti, pare che dietro tanta comicità si trovi un significato ben più profondo.
Abbiamo parlato di questo proprio con la regista Michela Mascali, che con estrema serietà in merito ci racconta che..

Michela Mascali racconta…

“Abbiamo iniziato a lavorare a questa commedia in modo molto goliardico, quasi per scherzo, con tanta leggerezza. Pensavamo potesse essere una narrazione simpatica nei confronti degli anziani, ma in corso d’opera ha preso una piega diversa dal momento in cui abbiamo toccato certi tasti dolenti facenti parte della realtà. Mi riferisco a tutto ciò che purtroppo si sente, e alla triste sensazione di solitudine cui sono soggetti molti vecchietti. Sentimento avvalorato dal mancato affetto dei propri cari, magari, che in alcune occasioni si mostrano più attaccati al bene materiale piuttosto che a quello umano e affettivo; è come se l’amore e l’empatia venissero meno. È triste pensare che spesso alcune di queste persone in età avanzata muoiano sole, all’interno di case di cura, con l’ultimo desiderio di rivedere i propri cari ancora una volta, senza poterci però riuscire…
Con questo spettacolo, oltre a volervi regalare un sorriso e un attimo di leggerezza, vogliamo anche farvi riflettere e, magari, smuovere delle coscienze, per evitare che rimanga il rimorso di un’ennesima carezza mancata.”

È così che tutta la Mivas decide di abbracciare una tematica così forte di cui oggi si parla troppo poco e lo fa sempre con tatto, con mille travestimenti e con mesi e mesi di preparazione.
Assistendo alle prove di tale spettacolo, che si svolgono nella loro solita sede contornata da migliaia di oggetti di scena e scenografie, percepiamo infatti tutto il duro lavoro che la Mivas ha svolto, questa volta in meno di due mesi; prove talvolta simpatiche, occasionalmente interrotte da qualche risata di troppo e da un’armonia che difficilmente si percepisce all’interno di un gruppo, ma soprattutto, prove serie e lineari che si svolgono per diverse ore tra una battuta e l’altra, che permettono a voi pubblico, ogni volta, di avere l’estremo piacere di godere di due orette all’insegna di risate e sorrisi genuini e spensierati.


Il teatro per la Mivas significa da quasi un ventennio sudore, sacrificio e impegno. E anche questa volta la nota Associazione teatrale alcamese si augura di farvi divertire, lasciandovi però, puntualmente alla fine di tutta questa finzione portata in scena, con una profonda morale che vi porterà a riflettere anche una volta abbandonato il luogo in cui tutta la magia si è svolta.

Tutti gli scatti presenti nell'articolo sono a cura di Paolo Di Bella.