SLAB CITY, L’EDEN IN CALIFORNIA Sogniamo tutti una realtà in cui poter fare ciò che vogliamo!

SLAB CITY, L’EDEN IN CALIFORNIA Sogniamo tutti una realtà in cui poter fare ciò che vogliamo, un mondo di piena e assoluta indipendenza che ci permetta di esprimerci e vivere ai limiti dell’impossibile.. Ma quanto può spingersi oltre il vero significato della parola ‘’libertà’’? E soprattutto, è davvero possibile la realizzazione di quest’idea nel nostro cosmo?

La risposta a tutte le nostre domande potrebbe trovarsi proprio a Slab City, nel sud-est della California, luogo in cui ci addentreremo oggi all’interno di questo articolo..

Slab City è un villaggio abusivo statunitense, situato vicino alla cittadina di Niland, posta nel deserto californiano di Sonora. A poche decine di km di distanza vi è il famoso e discusso lago Salton Lake, celebre per essere estremamente tossico, così tanto da rendere le sue rive un angosciante cimitero di ossa di pesci.

Foto di @pashkowski

Slab City, all’apparenza, si mostra come un semplice pezzo di terra invisibile nel bel mezzo del deserto, questo perché di fatto sembra non esistere; non la troverai sulle mappe né sui GPS, e non vi sono alcune indicazioni stradali per arrivarci. Tale nuvola di mistero che la avvolge incrementa ancor di più la curiosità che per indole ci ribolle dentro, ma addentrandoci possiamo scoprire che Slab City è composta da una valanga di roulotte, camper, rottami e veicoli abbandonati, e che in realtà non è terra di nessuno, ma di migliaia di nomadi e hippie che sognano la libertà e vogliono fuggire da una civiltà che probabilmente percepiscono come troppo stretta.
La nascita di Slab City risale attorno agli anni ‘50/’60, nel punto in cui durante la seconda guerra mondiale sorgeva la base militare Camp Dunlap smantellata poi nel 1956.

Successivamente a ciò il villaggio iniziò ad essere sempre più popolato, raggiungendo il suo maggior successo durante gli anni Ottanta e diventando di conseguenza meta prediletta di nomadi, pensionati, hippie, emarginati e di chiunque desiderasse scappare dal chiasso delle città. I residenti permanenti di Slab City, che ad oggi sono all’incirca 200, vengono chiamati Slabbers; amano la loro America, ma non vogliono più avere niente a che fare con lo Stato.
Gli Slabbers sono infatti quelle persone che per definizione possono essere descritte come dei perfetti anarchici, con il desiderio di creare un pezzo di mondo differente libero da schematiche sociali di ogni tipo. Slab City è una società basata sul baratto e si vive di povertà e donazioni. E’ presente, infatti, un forte distacco da tutti i beni materiali.

Le strade di Slab ricordano un classico paesaggio post apocalittico, e l’aria che si respira è quella di una dimensione quasi spirituale e non ordinaria, per questo è considerata dagli abitanti del posto una sorta di luogo di culto. Sembra infatti che le parole ‘’spiritualità’’ e ‘’arte’’ facciano da padrone in questo meraviglioso luogo, e il merito è principalmente di un artista ex reduce di guerra, che ha deciso di arricchire questo vasto territorio desertico con una delle sue opere, che darà a Slab City ulteriore fama in tutto il mondo.

Leonard Knight nacque l’1 Novembre del 1931, nel Vermont, e fu un veterano della guerra di Corea; fu promosso a sergente a circa una decina di giorni di distanza dalla fine della lotta armata.

Diversi anni dopo essere stato congedato con onore, e dopo aver scoperto la sua passione per Dio e per la fede, si stabilì a Slab City dove iniziò a costruire una montagna artificiale, soprannominata da lui stesso Salvation Mountain, che diede rinomanza e colore alla comunità di Slab. Knight visse per la maggior parte del suo tempo ai piedi della sua montagna all’interno di un automobile, impegnandosi ad accogliere turisti da tutto il mondo venuti a visitare la sua imponente opera; è nel 2011 che le sue condizioni di salute si aggravarono e, affetto purtroppo ormai da demenza, fu costretto a spostarsi in una casa di riposo, nella quale visse fino alla sua morte nel 2014.
Le condizioni di salute dell’artista Leonard Knight non gli impedirono, però, di vedere la sua ‘’bambina’’, nonché opera artistica, per un’ultima volta pochi mesi prima della sua triste scomparsa.


Salvation Mountain è quindi il risultato di una mente brillante e delicata in simbiosi con la fede, ed è diventata con il tempo il simbolo di Slab City. Essa è stata costruita con materiali di scarto e bellissime decorazioni in acrilico; di messaggi e simboli dedicati a Dio e all’amore ne è piena zeppa. ‘’God Is Love’’, queste sono le parole in bella vista sulla Salvation Mountain.
A favorire la notorietà di questo luogo di culto in tutto il mondo ci ha pensato il celebre film Into the Wild, in cui compare anche Leonard Knight nei panni di sé stesso, che si è servito della Salvation Mountain e delle aree circostanti per alcune riprese.

❝Vi invitiamo ad agire per aiutarci a presentare una petizione allo Stato della California per registrare Salvation Mountain come punto di riferimento storico statale. Leonard Knight (69 anni), fondatore e creatore di Salvation Mountain, è un veterano del conflitto coreano e un vero patriota americano. Il suo sogno è che la sua opera d’arte sia preservata affinché le generazioni future possano vederla. Per favore aiutaci a trasformare il suo sogno in realtà durante la sua vita.❞

Un’altra particolarità di Slab City è certamente East Jesus; nessuna correlazione religiosa, il suo significato deriverebbe dal modo di dire ‘’nel bel mezzo del nulla’’ nello slang del Midwest. East Jesus è infatti un ammasso di cd, automobili, bambole decapitate, muri di televisori e bottiglie, ruote di bici e papere di plastica; nell’insieme della sua particolare stranezza costituisce un vero e proprio angolo di installazioni artistiche a cielo aperto. L’idea fu di Charlie Russell, artista e abituale frequentatore del festival nel nord del Nevada, il Burning Man. Egli ebbe il desiderio di creare un mondo senza rifiuti, e per farlo decise di trasformare ogni piccolo pezzetto di spazzatura in una vera e propria opera d’arte. Russell invitò centinaia di artisti, provenienti da ogni parte del mondo a contribuire al suo nuovo progetto, e così, in un batter d’occhio, East Jesus divenne l’ennesimo museo di Slab City che ogni anno accoglie individui di ogni tipologia e stravaganza, da semplici turisti a musicisti o scienziati.

E’ questa l’insegna che vi accoglierà all’ingresso di Slab City, che da sempre si distingue per essere una città totalmente fuori dagli schemi e dall’ordinario. In questo luogo, seppur povero all’apparenza, in realtà non manca nulla: per ricorrere all’assenza di elettricità sono stati installati dei pannelli solari nelle roulotte che permettono di avere un minimo di energia, e per l’acqua si ricorre ad una cisterna comune.

Esistono biblioteche, giardini di sculture, cimiteri, negozi di manufatti e artigianato, uno skate park e persino un bar all’aperto, appartenente al Pirata Robb che dà svago a tutti gli Slabbers, ed è aperto fino alle prime ore del mattino. Come abbiamo visto, il privilegio più grande che possiede Slab City è la libertà; la linea che la divide dal pericolo, però, sembra essere molto sottile. Non mancano infatti le diatribe e, talvolta, la violenza. L’uso e il possesso delle armi è ormai un fattore comune, perché come afferma uno Slabbers.. ‘’perché possedere una pistola qui? Amico, è il wild west’’.

❝La criminalità è solitamente al minimo, ma è necessario essere sempre consapevoli di ciò che ci circonda. Gli opportunisti conoscono Slab City, quindi non diventare la loro prossima vittima. La polizia di tanto in tanto passa di lì, ma non fare affidamento sul fatto che siano sempre presenti se succede qualcosa. Invece, restate uniti e “pattugliate” la vostra zona tenendo gli occhi aperti per potenziali problemi. Per la maggior parte del tempo, le cose sono sotto controllo e la maggior parte delle persone a Slab City sembra farsi gli affari propri.❞

La cittadina di Slab City non è solo arte e anarchia; basta scavare un po’ più a fondo per scoprire storie di vita inusuali e personaggi curiosi ed estremamente affascinanti. E’ il caso di Alien, un uomo di mezza età che vive all’interno del suo fortino a Slab City ormai da anni, e che ama vivere e girare totalmente nudo per la comunità. Alien è un personaggio all’apparenza strambo e non per tutti. I suoi discorsi e la sua dialettica sono pieni zeppi di cultura e spiritualità, e se ne ha l’occasione non perde tempo per illustrarvi le sue idee e la sua storia, proprio come ha fatto con il noto creator Ale Della Giusta nel suo reportage su YouTube.
Vi riporto di seguito una piccola parte dell’intervista:

Alien: «..mi sono visto in un video in cui parlavo navajo, e sinceramente ammetto di non conoscere la lingua.»
AleD:  «Come pensi sia possibile?»
Alien: «Babilonia. Si dice che a breve la profezia si avvererà, gli antenati parleranno lingue straniere e i giovani profeteranno ancora.» qui Alien fa riferimento ad un passo biblico del nuovo testamento.
AleD:  «Perchè ti chiami Alien?» sappiamo che Alien tratta la parola che dal latino significa straniero, dunque non ufo.
Alien: «Sono nato come una creatura celestiale. Ricordo tantissime vite, reincarnazioni... tantissimi avatar come questo. Prima di essere ciò che sono ero un uomo di colore che ha commesso il suicidio alla fine degli anni '60, poi sono rinato in questo corpo tre anni dopo. Ma potrebbe essere la mia ultima vita; non riesco a trovare nessun uomo d'onore in questa grande America. Anche se mi comporto in modo eticamente corretto e né rubo né mento, mi sento un po' preso in giro. E' tutto quello che Dio mi ha chiesto, trovare una persona onesta.»

Auroville, o città dell’aurora, è situata nel distretto di Viluppuram in India, ed è una città nata con l’intento di accogliere chiunque abbia il desiderio di vivere una vita pacifica all’interno di una comunità. Fu progettata per ospitare fino a 50 mila abitanti, e dispone ad oggi di 4 punti cardini ben specifici che ne sottolineano la sua filosofia:

1. Auroville non è di proprietà di nessuno. Auroville appartiene all’Umanità intera, e coloro che la abitano devono essere prodighi servitori della Coscienza Divina.
2. Auroville sarà il luogo di un’educazione senza fine, di un costante progresso e di una giovinezza senza vecchiaia.
3. Auroville si propone come ponte tra passato e futuro. Approfittando di tutte le scoperte esteriori ed interiori, Auroville si lancia con coraggio verso le future realizzazioni.
4. Auroville sarà un luogo di ricerca materiale e spirituale, per divenire l’incarnazione vivente della vera Unità Umana.

Arcosanti, un esperimento urbano ed architettonico del torinese Paolo Soleri, si trova in Arizona, e si qualifica come un complesso compatto dove vita, gioco e lavoro sono tutti sotto lo stesso tetto. Nasce col fine di sperimentare e dimostrare come sia possibile migliorare le condizioni di vita minimizzando l’impatto sull’ambiente.

Christania, infine, è un quartiere hippie di Copenaghen parzialmente autogovernato. Ospita più di cinquanta collettivi diversi che esercitano attività artigianali, culturali e teatrali.

Il nostro è un mondo incredibile, pieno di mille sfaccettature, di curiosità e stranezze in grado di lasciarvi a bocca aperta; Slab City è un bellissimo scorcio di realtà che, almeno una volta nella vita, tutti dovrebbero assaporare col fine di ampliare conoscenza e sensibilità intellettuale.