“La Forza”: dove ricomincia la vita
Quando la dipendenza distrugge tutto, “La Forza” diventa il primo passo verso il ritorno alla vita.
Nel cuore del dolore, c’è chi ha scelto di esserci.
Ogni giorno, senza clamore.
Ogni notte, senza voltarsi.
La comunità terapeutica La Forza è questo: una presenza. Una possibilità concreta per chi è finito in una spirale di dipendenza e cerca, spesso in silenzio, una via d’uscita.

Un percorso che agisce su tutti i livelli
La Forza non ha un approccio unico.
Ha un progetto personalizzato per ogni persona.
I percorsi uniscono tre dimensioni fondamentali:
- Pedagogica – regole, vita in comunità, ruoli e responsabilità.
- Psicologica – colloqui individuali e di gruppo, psicoterapia, rilassamento, training emotivo e cognitivo.
- Riabilitativa – attività quotidiane, contatto con la famiglia, reinserimento sociale e lavorativo.
Tutto si tiene. Ogni gesto ha uno scopo.
Anche lavare i piatti, fare la legna, ascoltare in silenzio.
Ogni giorno si costruisce dignità.
Metodo serio, risultati reali
Il cuore del lavoro è il programma dei “10 passi del cambiamento”, un modello terapeutico strutturato, basato su tecniche cognitivo-comportamentali, educazione emotiva, problem solving, assertività, meditazione, automonitoraggio.
Non è improvvisazione. È scienza applicata con umanità.
Gli operatori – psicologi, educatori, assistenti sociali, medici – lavorano in sinergia, con un solo obiettivo: far tornare libere le persone.
Libere di scegliere, di amare, di sbagliare, di riprovare.
Famiglia e comunità: due pilastri insostituibili
Il lavoro non si ferma ai cancelli della comunità.
“La Forza” coinvolge attivamente le famiglie, perché chi rientra in casa deve trovare un ambiente capace di reggere il cambiamento.
E lavora in rete con scuole, territori, enti pubblici, proprio perché la prevenzione è parte della cura.

Un luogo che serve a tutti…
Anche a chi non sa di averne bisogno
“La Forza” è più di una comunità.
È un segnale forte in una società che spesso guarda altrove.
È un modo concreto per dire: non sei solo, c’è un’alternativa, vale la pena provarci.
Qui si ascolta, si cura, si ricomincia.
Una volta. Dieci volte. Quante servono.
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“Dipendenza: quando non scegli più tu”